venerdì 29 giugno 2012

Scrub per il corpo fai da te


Prima della tintarella, si sa, è bene eliminare le cellule morte per avere un'abbronzatura bella e uniforme. Per questo oggi volevo proporvi uno scrub facile facile che potete fare in casa.
Gli ingredienti sono: 100 g di sale fino e 2 cucchiai di olio di mandorla (o olio d'oliva o qualsiasi altro olio essenziale a vostro piacimento). Mescolate il tutto in un contenitore e... voilà! Zero spesa, ottima resa!
Sotto la doccia inumidite leggermente la pelle e sfregate per bene lo scrub su tutto il corpo... noterete subito la vostra pelle più liscia e morbida. Risparmierete un sacco di tempo sulla crema post-doccia perchè l'olio di mandorle ha ottime proprietà idratanti ed elasticizzanti ed è fantastico anche per combattere le smagliature.

giovedì 21 giugno 2012

Il ciotolo che aiuta a risparmiare acqua



Si chiama Waterpebble e ricorda nelle dimensioni e nella forma un piccolo sasso, si installa facilmente vicino al sifone di scarico della doccia o della vasca ed è dotato di micro led che si colorano gradualmente come un semaforo, passando dal verde al rosso. Il meccanismo di funzionamento dell’apparecchio consente di ridurre mediamente di sei minuti l’utilizzo della doccia risparmiando, oltre all’acqua, anche l’energia necessaria a riscaldarla.

Il dispositivo, progettato dal designer industriale Paul Priestman, è basato sul calcolo della quantità di acqua che cade attraverso il foro della vasca o del vano doccia. Se questa supera ‘la dose’ consigliata, i led del dispositivo si illuminano e lampeggiano fino a quando non interrompiamo il flusso di acqua corrente e usciamo dalla doccia.

Semplice ma geniale!

Qui trovate il sito internet con tutte le informazioni: http://www.waterpebble.com/

giovedì 14 giugno 2012

Probabile collasso della Terra imminente e irreversibile

(Focus) Il tempo adesso è davvero poco: o smettiamo di maltrattare il nostro pianeta o questo si ribellerà, con conseguenze che potrebbero essere catastrofiche. E' la sintesi di uno studio pubblicato su Nature da Anthony Barnosky, un biologo dell' Università della California.

Secondo Barnosky la Terra è vicino al punto di non ritorno e si sta preparando ad affrontare i cambiamenti più drammatici e radicali da 12.000 anni a questa parte, da quando cioè i ghiacci hanno inziato a ritirarsi alla fine dell'ultima glaciazione.
Secondo Barnosky e i suoi colleghi il problema è causato dall'eccesiva pressione alla quale stiamo sottoponendo il pianeta: a un certo punto, impossibile da prevedere, qualcosa si rompe scatenando una serie di reazioni a catena i cui effetti devastanti si amplificano un passaggio dopo l'altro.

L'esempio più eclatante di queste trasformazioni è il quasi totale azzeramento delle superfici ghiacciate: poco meno di 3000 anni fa la Terra era coperta per il 30% da una coltre di nevi perenni. Oggi queste sono quasi del tutto scomparse.
E il maggior numero di estinzioni nella storia del pianeta si è consumato negli ultimi 1600 anni. Tutta colpa dell'uomo? Secondo Barnosky, sì. La razza umana ha causato, ed è tutt'ora la causa, di mutamenti climatici e ambientali rapidissimi: la CO2 nell'atmosera è aumentata del 35% negli ultimi 250 anni, le superfici coltivate o cementificate sono ormai il 43% del totale delle terre emerse e la popolazione ha sfondato il tetto dei 7 miliardi di individui.
Negli ultimi 200 anni insomma, abbiamo sottoposto la Terra a uno stress molto più elevato di quello che ha scatenato gli ultimi grandi cataclismi.

Ma quali potrebbero essere le conseguenze di tutto questo? Difficile dirlo. I ricercatori ipotizzano estizioni di massa, radicali cambiamenti nelle specie che sopravviveranno per adattarsi alle nuove condizioni e massicce migrazioni. Insomma, uno scenario da "alba del giorno dopo".

Fino ad oggi tutti gli appelli all'adozione di uno stile di vita a minor impatto ambientale sono rimasti inascoltati: secondo gli scienziati entro il 2025 circa il 50% delle terre emerse sarà colonizzato in qualche forma dall'uomo e per il 2050 la popolazione avrà raggiunto i 9 miliardi di individui.

"Vorrei che tra 50 o 100 anni il mondo fosse ancora come oggi, se non un po' migliore" spiega lo scienziato ai media. "Siamo a un crocevia, e se non cambiamo qualcosa, adesso, lasceremo un pessimo futuro alle prossime generazioni"

martedì 5 giugno 2012

Giornata Mondiale dell'Ambiente 2012


Oggi si celebra la 40esima edizione del World Environment Day 2012 (WED). L'evento, istituito dall’ONU nel 1972, ha lo scopo di stimolare la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e incoraggiare attenzione politica e azioni in grado di sostenere uno sviluppo giusto e sostenibile. Quest'anno poi l'iniziativa precede l'importantissima Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Rio +20, in programma in Brasile dal 20 al 22 giugno prossimo.
Secondo l'Onu la minaccia planetaria è quella di un ''uso insostenibile delle risorse naturali'' per questo punta ad un diverso modello economico.
''Dobbiamo sfatare - spiega Ban Ki-moon - il mito che ci sia un conflitto fra benessere economico e salute dell'ambiente. Con politiche intelligenti e investimenti giusti, i paesi possono proteggere il loro ambiente, far crescere le loro economie, creare posti di lavoro decenti e accelerare il progresso sociale''.

Ad oggi, sono oltre 8.000 le azioni registrate. La Giornata Mondiale dell'Ambiente 2012 è dedicata al tema "Green Economy: ne fai parte?", analizzato attraverso 10 settori chiave: edifici, pesca, foreste, trasporti, acqua, agricoltura, approviggionamento energetico, turismo, spreco, manifattura e industria.

Su questi temi sono state individuate delle storie di successo, alle quali guardare come a dei modelli: si va dallo sviluppo delle energie rinnovabili in Cina (il settore, solo nel 2009, ha creato 300.000 posti di lavoro) all'agricoltura organica in Uganda (Paese che utilizza la minor quantità di fertilizzanti chimici, meno del 2%), dalla gestione forestale in Nepal allo sviluppo dell'energia solare in Tunisia.

Se volete approfondire un po' la questione, a mio parere questo articolo è davvero interessante:
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Come-salvare-il-clima-e-dire-addio-al-petrolio/